La Società Speleologica Italiana esprime preoccupazioni in merito alla possibilità di estrazione dello scheletro dell’Uomo di Altamura
In veste di Associazione di Protezione Ambientale, la SSI raccomanda e chiede la salvaguardia della Grotta di Lamalunga e dei reperti custoditi all’interno
La Società Speleologica Italiana si unisce all’appello condiviso del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università Aldo Moro di Bari, del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e della Società Italiana di Geologia Ambientale, nell’esprimere forti preoccupazioni in merito alla rimozione, parziale o totale, dello scheletro dell’Uomo di Altamura.
La Grotta di Lamalunga, che custodisce non solo il reperto fossile dell’Homo neanderthalensis ma anche molti altri resti di animali preistorici, è uno straordinario ambiente carsico unico al mondo, di interesse geologico, ambientale e naturalistico, oltre che antropologico e paleontologico. Per questo motivo si richiede che qualsiasi indagine scientifica effettuata all’interno debba essere condotta nel totale rispetto e tutela dell’ambiente ipogeo, adottando tutte le accortezze, etiche ed ecologiche, che il delicato sistema carsico necessita.